Competition “FUTURA – La Scuola per l’Italia di domani”
client:
Ministero dell’Istruzione – Unità di missione per il Piano Nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)
project
Studio 4 architetti associati
with
Studio GAP associati
arch. Marco Mori
ing. Beatrice di Napoli
Structural engineer
Molfino & Longo Ingegneria srl
MEP engeenering
Rocca Bacci Associati SNC
geologist
ing. Ruggero Dameri
pedagogist consultant
Mitia Davoli – Officina Educativa Comune di Reggio Emilia
Valentina Conte – Fondazione Reggio Children – Reggio Emilia
Arch. Luca Alvino
town planning consultant
arch. Pietro Cozzani
environmental consultant
ing. Francesco Legrottaglie
year
2022
Idea
La “Nuova scuola verde” prende forma dal disegno dello spazio aperto, entro i nuovi tracciati che ordiscono l’area e si consolida su due lati, a nord e sud della cavea dell’auditorium, attraversamento trasversale e “cuore aperto” del sistema, vero e proprio Agorà ad uso della scuola e della collettività, motore della rigenerazione urbana dello spazio pubblico in un sistema di mobilità lenta. La concezione della scuola come riferimento per la comunità ne prevede l’uso in orari extrascolastici, attraverso ingressi diversificati per uso parziale dell’edificio aperto alle attività di quartiere.
La concezione progettuale privilegia il rapporto interno-esterno attraverso diversi gradi di trasparenza e permeabilità, che garantiscono la continua relazione diretta e visiva dell’ambiente scolastico in tutte le sue declinazioni, su entrambi i livelli, affacciati e intervallati da patii alberati.
Un sistema “connettivo flessibile” (assimilabile alla logica dello Stem degli Smithson), un percorso di collegamento ad una sequenza di spazi tra loro potenzialmente comunicanti, scanditi da arredi fissi e mobili e dal rapporto con la luce naturale, proveniente dall’esterno e dai patii interni. L’organizzazione, solo apparentemente labirintica, segue una precisa logica modulare. Tale configurazione permette all’allievo di sviluppare senso dell’orientamento e di appropriazione dello spazio in una dimensione innovativa, che evoca il concetto di casbah o microcittà.
L’articolazione dello spazio è definita compositivamente attraverso lo slittamento delle singole aule in un’aggregazione scalettata ripetibile in una logica di potenziale ampliamento del plesso scolastico. Lo scalettamento dei singoli moduli inoltre dà vita ad un sistema connettivo dinamico, che permette l’identificabilità del singolo modulo all’interno dell’organismo. Le aule/sezioni, concepite come home base, sono quindi un luogo di appartenenza importante ma non autosufficiente: pareti scorrevoli consentono di coinvolgere spazi interclasse o di allargarsi negli ambienti comuni rendendo i confini sfumati e flessibili.