year
2011
Idea:
Il “concept” del progetto si compone di due elementi principali esemplificati dalla sezione concettuale (logo dell’intervento) sotto rappresentata:
A levante, gli spazi dedicati alla attività portuale vengono messi in continuità fisica con i nuovi spazi coperti, dedicati sempre alle attività produttive portuali, che insistono sull’area di concorso; a ponente, le aree dedicate all’ambito urbano si pongono in stretta continuità sia fisica che percettiva con la spiaggia di Bergeggi.
I due elementi caratterizzanti l’intervento in questione sono i seguenti:
• a piano banchina un manufatto monolitico basamentale, al cui interno si svolgono le attività produttive e che si pone in totale continuità con l’arenile di Bergeggi, grazie alla progettazione di una piazza pubblica gradonata che raccorda la copertura del nuovo manufatto con la spiaggia.
• Al di sopra del manufatto basamentale ed in continuità strutturale con i pilastri dello stesso è stata progettata una struttura a “velario” con funzione sia di copertura che di mitigazione del nuovo parcheggio e delle attività portuali retrostanti.
Il Basamento
Il manufatto adibito ad attività produttiva è stato completamente progettato in struttura prefabbricata in modo da favorire la rapidità esecutiva ed il contenimento dei costi di costruzione a favore di quelli per le opere di mitigazione ambientale. Plinti di fondazione, (posti su sottofondazioni eseguite in opera) pilastri, travi a “T rovescio” e ad “L”, tegoli binervati a doppio “T”, sono tutti elementi, in parte in calcestruzzo armato normale in parte in c. a. precompresso, prefabbricati fuori opera, ed assemblati in cantiere.
La maglia strutturale dei pilastri (15 m x 16 m) è stata individuata a seguito di una approfondita ricerca che tenesse conto degli input progettuali. L’obiettivo è di ottenere al livello banchina la massima flessibilità negli usi degli spazi coperti (consentendo l’uso degli spazi anche per la movimentazione e lo stoccaggio dei container marittimi) ed individuare a livello copertura, misure che fossero dei multipli delle dimensioni necessarie per realizzare il parcheggio soprastante. Infatti, i pilastri sono stati posizionati, in direzione nord-sud, uno ogni quindici metri in modo da essere posti ogni 6 moduli (2,5 m.) di posti auto; nell’altra direzione, i sedici metri del passo strutturale consentono di realizzare la corsia (5 m.) di accesso ai posti auto, due stalli per le auto (5 m. ciascuno) ed una fascia continua larga un metro dedicata ai lucernai/evacuatori fumo degli spazi sottostanti.
Il Velario
Al di sopra della copertura del nuovo volume portuale adibita a parcheggio, il progetto prevede una struttura ombreggiante ad effetto “velario” permeabile all’acqua.
La struttura del “velario” è composta da pilastri ad “albero” in acciaio zincato e tinteggiato formati da quattro pilastrini collegati tra loro a formarne il “fusto”; a una certa quota questi si separano, divergono e sostengono la struttura principale della copertura. I quattro pilastrini sono uniti alla loro base da un parallelepipedo cavo “a bicchiere rovescio” con la funzione di innesto e collegamento strutturale con la testa del pilastro in c.a. prefabbricato del volume sottostante.
Il “velario” vero e proprio è costituito da un “nastro” di acciaio microforato corten (o di lamiera stirata di alluminio) che si sviluppa in senso est-ovest ed ovest-est svolgendosi nelle due direzioni per cinque volte, con andamento altimetrico variabile in modo apparentemente casuale richiamando il moto sinusoidale delle onde marine.
Il piano di copertura che si viene così a formare ha la capacità di attribuire un’immagine unitaria e di conferire un nuovo valore simbolico all’intervento di progetto che è così in grado di inserirsi in un contesto di alto valore ambientale senza inutili ed anacronistici tentavi di mimesi; al contrario, grazie alla sua forte presenza e qualità architettonica, dialoga con esso e si pone come elemento di grande valenza ed interesse.
Attraverso gli ampi “strappi” del nastro in acciaio corten, la copertura si smaterializza facendo entrare la luce naturale negli spazi sottostanti; di notte invece la luce si irradia dai tagli trasparenti spezzando il piano che sovrasta i parcheggi del ponte in tante superfici quasi privi di precisi contorni geometrici.
Come in una scultura di Richard Serra, artista statunitense che utilizza la massa, la gravità e le tensioni interne dei materiali come elementi scultorei, le lastre metalliche di copertura si protendono verso il paesaggio, accompagnando lo sguardo verso gli elementi naturalistici di maggior valore ambientale, il mare, l’isola di Bergeggi le colline verdi.
Al tempo stesso esso funge da opera di mitigazione sia acustica che visiva, infatti la sua forte connotazione architettonica catalizza la percezione dell’utente e la distoglie dalla caoticità delle funzioni produttive limitrofe.